NAO PERFORMING FESTIVAL | 15 DICEMBRE ore 20.30 | ALESSANDRO CARBONI – THE ANGULAR DISTANCE OF A CELESTIAL BODY

 

THE ANGULAR DISTANCE OF A CELESTIAL BODY

Ideazione, coreografia e impianto visivo | Alessandro Carboni
Performer | Ana Luisa Novais Gomes e Loredana Tarnovschi
Costumi | DEM . Musiche | Danilo Casti . Assistenza | Chiara Castaldini
Organizzazione | Francesca Divano . Video documentazione | Flatmind
Produzione | Formati Sensibili 2018
Con il sostegno di Città delle 100 Scale Festival; ATER – Circuito Regionale Multidisciplinare Santarcangelo Dei Teatri; H(abita)T – Rete di Spazi per la Danza / Sementerie Artistiche
L’Arboreto – Teatro Dimora Mondaino

 

The Angular Distance Of A Celestial Body è una riflessione trasversale sul processo cartografico inteso come “rappresentazione ridotta della superficie terrestre e dei fenomeni che su di essa si osservano e si svolgono” in cui l’azione performativa sostituisce il corpo al segno grafico della mappa nel tentativo di riappropriarsi criticamente della complessità del mondo e rivendicare l’impossibilità di una sua riduzione.

Sul pavimento una struttura geometrica modulare si contrappone alla tensione verticale di due corpi senza identità, privi di genere, simmetrici, speculari – ma mai identici – e al contempo ne è la proiezione sul piano orizzontale, a trasporre in chiave figurativa la costante tensione verso un ideale controllo del mondo e la sua effettiva inattuabilità. I costumi “spezzati” che avvolgono i corpi raccontano la disomogeneità del caos-mondo, la non continuità tra gli oggetti. Sono i travestimenti di un carnevale traslato, strumento simbolico che destruttura l’ordine costituito per indagare forme di discorso non articolabili e renderle visibili attraverso il rituale della rappresentazione. Il suono segue e guida l’azione, scandisce la ritmica interna del movimento, delinea un orizzonte mutevole, in divenire, e mette in relazione la dimensione numerica – cartografica – del mondo e un paesaggio archetipico, organico, analogico che descrive e misura senza contemplare il numero.

Il lavoro condensa sulla scena il percorso di ricerca intrapreso da Alessandro Carboni negli ultimi dieci anni e segna un passaggio necessario dall’imprevedibilità delle dinamiche indagate dall’artista nello spazio urbano alla determinatezza della partitura scenica, dal processo alla rappresentazione. E’ la narrazione immaginifica del potenziale sotteso alla creazione artistica, capace di mettere in discussione le categorie di pensiero e aprire lo sguardo a nuove percezioni del reale. Una dichiarazione di incertezza che diventa possibilità.

 

Alessandro Carboni è un artista interdisciplinare, performer e ricercatore. Le sue ricerche teorico-pratiche esplorano delle relazioni tra corpo, spazio urbano e cartografia, che si traducono in reportage performativi composti da situazioni esplorate e accumulate negli spazi urbani sotto forma di mappe corporali. Ha presentato numerosi progetti di ricerca, mostre, performance presso festival, musei e gallerie in tutto il mondo. Negli anni ha sviluppato EM Tools for urban mapping and performance art practice, un metodo di composizione coreografica che utilizza il corpo come strumento di mappatura di eventi urbani nella loro estensione geometrica e temporale. Attualmente lavora come artista indipendente ed è direttore artistico della casa di produzione indipendente Formati Sensibili.

 

INFO E PRENOTAZIONI – info@didstudio.org / 023450996

BIGLIETTI

biglietti: 7,00 euro interi, 5 ridotti